p. 31
— FRANCESCO GAETA scrivendo «Italie lettéraire d'aujourd'hui» (Paris 1904 p. 62) ha corso due pericoli che ha saputo nobilmente e destramente evitare; quello di fare un mero catalogo di nomi, e quello di dir bene di persone che non valevan neppure la fatica di dirne del male. Ai nomi egli ha sempre saputo aggiungere o un giudizio o un epiteto proprio sicché il libro diventa in parte un Manuale delle simpatie di F. Gaeta nella Letteratura Italiana; ed alle glorie di cui dir male è scandalo vano, ha girato intorno con un'ironia sottile, facendosi capire da chi sa capire. Come non ammirare la scaltrezza con cui è lodato De Amicis? «il est candide, débonnaire, adapté à toutes les intelligences; les éditeurs et les revues l'exploitent avec succès; les enfants en raffolent» (p. 21). Nella brevità dei giudizi egli è assai preciso e riesce a segnare bene il colore d'ogni persona, e anche la mancanza di colore. Non si poteva dire forse meglio di quello che ha detto del Leonardo: «Revue mensuelle fondée à Florence en 1903 par un groupe d'intellectuels qui se cachent sous des pseudonymes (Gian Falco, Giuliano il Sofista) et y publient des articles que le vulgaire trouvera hautains et paradosaux, et que les philosophes de profession jugeront peut être entachés de dilettantisme. Hautains, ils le sont, el ils sont aussi des voluptueux, de la philosophie, des sybarites d'idées; mais ce sont des sybarites fort au couraut du mouvement philosophique cosmopolite, et des ironistes sans merci pour les cuistres et les pédegogues». (p. 62).
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